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Venere Violata (2014)
  • Venere Violata (2014)

    Terracotta policroma
    cm 30 x 17 x 14

     

    Opera classificata prima (sezione scultura) al Premio Internazionale ISIDE 2014, Pietrelcina.

    Tema di concorso: L'arte contro la violenza sulle donne.

     

    L’opera rappresenta il volto di una giovane donna sfigurata con l’acido. La scelta della rappresentazione a mezzotondo, che è tipica di certe figure tombali, introduce il dramma di una giovane vita stroncata improvvisamente da una violenza premeditata. La dea della bellezza per antonomasia appare qui mutilata, sfregiata, sciolta da una morte liquida che le ha corroso le cartilagini nasali, cancellato gli occhi e paralizzato i muscoli. Eppure persiste una seducente compostezza nella posa del viso, leggermente inclinato e contornato da una lucida ciocca superstite di capelli, che dolcemente va ad avvolgere il collo, con una lieve vanità, come una carezza materna. E quelle labbra socchiuse, incredibilmente rimaste incolumi dall'aggressione, tradiscono la risolutezza di una donna che, nonostante le profonde cicatrici psico-fisiche subite, è pronta a denunciare il suo carnefice ed ha forza per andare avanti. La Venere violata appartiene alla famiglia di creature mitiche che l’artista usa smitizzare e dissacrare per rappresentare i grandi temi dell’esistenza di sempre e le più scomode questioni etiche, religiose e sociali del mondo d’oggi. La patina d’ossido rievoca la natura chimica dell’aggressione, ma più di ogni altra cosa colloca l’opera in una dimensione meta-temporale, tale che il messaggio di denuncia di cui l’icona è portatrice possa riecheggiare per sempre nella memoria collettiva.

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