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Bianco
  • Bianco

    Regia Amedeo Romeo

    Scenografia Roberto Scalingi

    con Patrizia Lamonaca, Francesca Parise, Matilde Sansalone

    22-23 ottobre 2022, Teatro Spazio Tertulliano, Milano

     

    Nell’intricato dedalo delle relazioni interpersonali un costosissimo dipinto completamente bianco diventa il pomo della discordia atto a riportare a galla antichi dissapori fra tre amiche di vecchia data, ma nell’epilogo finirà per assumere anche il ruolo di capro espiatorio per arrivare a una risoluzione pacifica della bega amicale.

     

    Progetto Scenografico

    Del nastro bianco disegna a terra un motivo geometrico che richiama al tempo stesso un labirinto e una plancia da gioco (quello del “filetto”, anche detto “tria” o “mulinello”), che accompagna gli spostamenti scenici delle attrici secondo traiettorie rette, oltre a sottolineare graficamente le strategie e i momenti di crescente tensione tra i personaggi. Nel corso dello spettacolo, infatti, man mano che l’agitazione aumenta, le tre amiche si stringono verso un’area sempre più angusta per rendere più denso il pathos.

    Sospeso in aria incombe sulle teste dei personaggi l’incriminato “quadro bianco a righe bianche”. Con un’inclinazione iniziale di 45 gradi, l’opera è in penombra e si retro-illumina ogniqualvolta viene “osservata” e commentata in scena dalle protagoniste. In questa mia interpretazione scenografica l’opera artistica è rappresentata da una doppia rete bianca a maglia quadrata che lascia intravedere nella sua trama una forma non univocamente percepibile: sarà forse una pelle animale tesa? Una farfalla? O addirittura una di quelle “macchie di Rorschach” tanto utilizzate in ambito psicologico e psichiatrico? Questa ambiguità concorre a rendere l’idea che l’arte contemporanea concettuale può suscitare emozioni e visioni soggettive totalmente disparate.

    Nella scena finale, in cui una delle tre attrici si accinge a “profanare” con un pennarello rosso il quadro bianco, lo stesso viene sganciato e lasciato fluttuare a scena vuota, con una drammatica luce rossa che ne proietta l’ombra sul fondale nero del teatro, come per accentuare la metafora del sacrificio dell’opera.

     

    Copyright © 2024 Roberto Scalingi

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